Ho sempre desiderato lavorare su qualcosa che potesse unire le mie passioni e le mie competenze, anche se ero cosciente che sarebbe stato difficile trovare un progetto dove poter spendere al meglio le mie esperienze, che mi sento di definire isteriche.

Spesso mi è stato detto che il mio curriculum è dispersivo, che non mi sono mai fermata abbastanza su niente, che sono passata di palo in frasca seguendo solo il mio istinto. È vero, è andata proprio così, e non mi sono mai pentita delle mie scelte. Non ho rimpianti, voglio guardare avanti, non indietro.

Anni fa, dopo una collaborazione interessante con il Teatro della mia città, mi è stato proposto di collaborare ad un progetto che si chiamava Nois, un telegiornale realizzato da stranieri senza esperienza di giornalismo. Questa era l’idea e avevo carta bianca su come realizzarla insieme ad un collega giornalista.

Abbiamo creato una redazione formata da persone con provenienze diverse, storie diverse e immigrazione diversa: volevamo rappresentare un ventaglio il più ampio possibile delle storie che stanno dietro il mondo dell’immigrazione.

Attraverso i ragazzi della redazione abbiamo scoperto il punto di vista degli stranieri che vivono nella nostra città, e abbiamo raccontato le loro storie.

Il primo ciclo di puntate è stato sperimentazione pura, un flusso di idee da riordinare e di errori da correggere. Abbiamo passato ore a confrontarci, a parlare con i nostri giornalisti, a conoscerci e crescere insieme. Abbiamo scoperto luoghi inesplorati proprio nel centro della nostra città, abbiamo raccontato persone e usanze, abbiamo assaggiato cibi di culture lontane.

In questi anni la redazione è cambiata, qualcuno si è trasferito inseguendo i suoi sogni, altri sono partiti per amore o per lavoro. Quest’anno c’è stata la prima nascita tra i nostri giornalisti, e ogni anno arrivano nuove persone ad arricchire il nostro gruppo. Ogni persona che arriva aggiunge un punto di vista nuovo, fatto di esperienze vissute e di affetti, e tutti noi diventiamo un po’ più ricchi.

Attraverso Nois è iniziata la mia esperienza con Ejatv, che mi ha portato ad aggiungere al mio curriculum competenze di fotografia e videomaking, che mi ha fatto capire quanto le immagini possano essere utili per raccontare una storia.

Nois è il progetto che aspettavo, mi ha permesso di creare un gruppo, di mettermi in gioco, di conoscere moltissime persone e realtà a me vicine di cui ignoravo l’esistenza.

Nois mi ha permesso di coordinare una redazione, formare nuove persone, conoscere nuove storie e nuove culture, confrontarmi, scoprire la mia città, vedere e vivere quella parte di Cagliari che amo, fatta di mille colori, storie e persone che sorridono, che sono ospitali e gentili. Che hanno tratti somatici diversi, che parlano lingue diverse, mangiano cose diverse e convivono nel rispetto e nella pace.